NON SOLO ECG



Dottor Claudio Morrieri

Specialista in Medicina dello Sport

E-MAIL:cmorrie@tin.it

 

Gli esami diagnostici per fare sport in sicurezza

La Medicina dello Sport ha sempre avuto un ruolo di primaria importanza all'interno delle varie branche mediche e questo per il delicato compito cui è preposta, cioè  la valutazione clinico-cardiologica del paziente a cui concedere o negare l'idoneità a svolgere un'attività fisica, al fine di prevenire gli accidenti cardiovascolari da sport.

L'importanza del check up annuale

La visita medico-sportiva eseguita ogni anno rappresenta un ottimo strumento per valutare e monitorare le condizioni cliniche del paziente-atleta nel tempo e per seguirne gli adattamenti indotti dall'allenamento sull'apparato cardiovascolare. La visita permette inoltre di identificare cardiopatie congenite nei giovanissimi e diagnosticare precocemente patologie quali la cardiopatia ischemica, la cardiopatia dilatativa e ipertrofica, la displasia aritmogena del ventricolo destro, che possono avere esiti fatali. In Italia, però, la maggior parte delle persone non ha ancora acquisito una vera cultura medico-preventiva e per questo il medico sportivo deve adoperarsi con modestia, correttezza, simpatia e grande professionalità per ottenere la massima cooperazione dal paziente-atleta durante il controllo.

Per gioco, ma con prudenza

In Medicina dello Sport si distinguono due tipi di attività:

- a carattere agonistico (in cui l'elemento qualificante è la competizione)

- a carattere non agonistico (cioè di puro gradimento personale).

Per chi pratica sport a carattere amatoriale la legislazione vigente richiede che il medico sportivo esegua sull'atleta una corretta e attenta anamnesi ed esame obbiettivo generale e cardiovascolare. Questo tipo di approccio medico, però, può non essere sufficiente per una valutazione delle reali condizioni cliniche dell'atleta, sia esso giovane o anziano. Ci sono infatti patologie, sia dell'età giovanile (prolasso della valvola mitrale, pervietà del setto interatriale), sia dell'età adulta (cardiopatie ischemiche), che possono sfuggire alla sola valutazione medica. Bisogna poi tenere presente che un'attività non agonistica richiede un impegno dell'apparato cardiovascolare pur sempre rilevante, anche se non paragonabile a quello dell'attività agonistica. Da quanto detto si comprende l'importanza di eseguire durante la visita almeno un elettrocardiogramma, esame necessario anche se a volte non sufficiente ad identificare certe patologie. 

 L'elettrocardiogramma (ECG) è il tracciato che si ottiene dalla registrazione delle correnti elettriche originate dalle contrazioni cardiache applicando elettrodi di misurazione al torace del paziente. Eseguito in condizioni di riposo può aiutare il medico ad identificare aritmie di vario tipo, a sospettare una cardiopatia ischemica, ad evidenziare ipertensione arteriosa o una possibile pericardite.

Le visite di idoneità per gli agonisti

Per lo sportivo che pratica un'attività agonistica il discorso è differente. Infatti per il rilascio del certificato di idoneità  non è richiesta soltanto una attenta anamnesi ed un esame obbiettivo, ma anche un elettrocardiogramma di base e dopo sforzo, con accurato controllo della pressione, una spirometria, un esame delle urine ed una dettagliata scheda medico-sportiva. Il test da sforzo viene eseguito generalmente con il "gradino" (o step test) secondo il protocollo di Montoye, che consiste nel far salire e scendere per 30 volte al minuto e per 3 minuti un gradino di altezza variabile secondo la statura del soggetto. I vantaggi di questo test sono rappresentati dalla possibilità di eseguire uno screening di massa della popolazione sportiva grazie ai costi contenuti ed alla facilità di esecuzione in presidi ambulatoriali extraospedalieri riconosciuti dalla Asl e sotto l'attenta visione di specialisti in Medicina dello Sport. Bisogna però aggiungere che lo step test consente una valutazione funzionale cardiovascolare sufficiente, ma non completamente esauriente. Questo inconveniente può essere superato eseguendo il test da sforzo con il cicloergometro o il treadmill con costi però notevolmente superiori.

Gli accertamenti di "secondo livello"

Il medico dello sport che rilascia il certificato di idoneità deve essere consapevole che esistono patologie cardiache non sempre identificabili con i normali controlli cui vengono sottoposti i pazienti atleti. Nel caso in cui dovessero comparire alterazioni che possono far sospettare una patologia cardiovascolare, si dovrà procedere, su indicazione del medico sportivo, ad un ulteriore approfondimento diagnostico attraverso accertamenti definiti di "secondo livello".

1. Ecocardiogramma, esame che si esegue con una sonda posizionata sul torace e che permette di vedere su un monitor se il cuore, con le sue valvole, ha una normale struttura e un corretto funzionamento;

2. Test da sforzo, che, come già detto, si esegue o pedalando su una bicicletta (cicloergometro), o correndo su un nastro trasportatore (treadmill), o salendo e scendendo un gradino (step test). Questi strumenti permettono di valutare il comportamento dell'apparato cardiovascolare, con diversa attendibilità, in condizioni il più possibile simili a quelle della normale attività fisica attraverso un monitoraggio continuo del cuore tramite l'elettrocardiogramma;

3. Elettrocardiogramma dinamico delle 24 ore secondo Holter che è uno strumento utile per lo studio della frequenza cardiaca, delle aritmie e alcune volte dell'ischemia che potrebbero manifestarsi nell'arco di un'intera giornata. Un registratore viene collegato ad elettrodi posizionati sul torace e registrate nell'arco delle 24 ore, nelle quali il soggetto dovrà svolgere le normali attività di tutti i giorni, inclusa quella sportiva.