UNA SERATA INDIMENTICABILE!!!
...di Giuseppe Sicurella


In quasi vent’anni di permanenza, quasi ininterrotta, nella Polisportiva Roma XIII mi è difficile estrapolare un unico avvenimento da menzionare nelle mie memorie da veterano del gruppo dei velocisti.

Premesso che non voglio in alcun modo guardare al passato con i consueti luoghi comuni del come stavano bene, come era bello e via dicendo, cercherò di rispolverare qui di seguito qualche bel momento, non escludendo affatto che ce ne siano stati di meno piacevoli, o che non ci saranno in futuro episodi ancor più piacevoli.

I momenti più significativi che mi sono capitati si riferiscono in particolare al periodo che va dalla fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90.

Durante questo periodo lo stadio della Stella Polare pullulava di giovani promesse e campioni in erba. La Polisportiva cominciava a ben figurare nelle gare di società sia a livello giovanile che tra gli assoluti. In tale contesto le trasferte rappresentavano un momento ulteriore di socializzazione tra i vari gruppi di specialità allora divisi tra velocisti, saltatori ed ostacolisti da una parte, e mezzofondisti e fondisti da una parte.


Una trasferta a Rieti, credo nel 1986, ebbe dei momenti particolarmente divertenti fuori dalle gare. La squadra juniores, accompagnata da Ottavio Di Berardino e Gioacchino Vogna in quell’anno si recò a Rieti per i campionati regionali di categoria. E fin qui niente di rilevante. Nel dopo gara si decise, visto che si era fatto tardi, di cenare in un ristorante della zona. La raccomandazione fu, date le sempre carenti finanze della polisportiva, di non eccedere con le portate ed optare per piatti semplici.

Il gestore del ristorante, vedendo questo bel gruppo affamato, ci accolse con grande cordialità e cominciò senza alcuna nostra richiesta a portarci una sequenza di piatti tipici del reatino che, a pensarci, ancora oggi mi viene l’acquolina in bocca!!!

Si creò un clima di festa e cordialità che il proprietario del ristorante tirò fuori una chitarra e Gioacchino Vogna da buon napoletano verace e con qualche bicchieri di vino in corpo cominciò ad intonare canzoni più o meno verosimili. La serata scorreva via tranquilla, ma gli sguardi interrogativi sull’entità del conto cominciavano tra di noi a farsi più frequenti. All’improvviso Gioacchino ebbe l’ispirazione geniale. Stornellando egli inserì, rivolgendosi al gestore, nella canzone una rima che suonava approssimativamente così: ”che bella serata c’hai fatto passà, ma nun c’avimmo nà lira pè pagà”. !!!

Dopo un momento, che fu per noi interminabile, di silenzio il proprietario del ristorante si produsse in una memorabile risata che ci contagiò senza aver però chiaro a che cosa avrebbe portato.

Egli ci guardò, ci contò e da milanese amante dell’allegria partenopea disse: “un deca a testa, va bene? Ce la cavammo con diecimila lire a testa ed il ricordo di un’indimenticabile serata.

Spero che serate come queste continuino ad allietare le giovani e meno giovani leve della Polisportiva Roma XIII.

Giuseppe Sicurella
(per gli amici del campo semplicemente Josef)





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