TRENTENNALE
quando la storia si fonde nel mito...
gli anni difficili


Il ricordo di questo periodo, che potremmo riassumere come gli anni '90, riporta alla mente di chi vi scrive una sensazione che definirei "agrodolce" perché da una parte il gruppo amatori mieteva innumerevoli successi e primati in ambito regionale e nazionale mentre dall' altra il settore assoluto, soprattutto nella seconda metà del decennio, segnava inrimediabilmente il passo.

Ancora adesso, dopo tanti anni, la ricerca delle cause del disfacimento del settore assoluto, assume contorni sfumati in caleidoscopiche soluzioni:
La prima ed anche la più banale è quella che il settore amatori attirava alcuni atleti assoluti desiderosi di facili successi.
La più probabile è che i tempi erano cambiati, oramai altri sport affascinavano le fantasie dei giovani quali la pallavolo ed il basket che in quel periodo con i loro successi internazionali riempivano pagine e pagine di giornale e spazi televisivi; senza poi contare l' inossidabile calcio che, con la stipula di incredibili contratti miliardari a tantissimi giocatori professionisti di allora, aveva portato molti genitori a prediligere questo sport per i loro ragazzi!!!
Un'altra é che alcuni responsabili del settore, cercando di mantenere il passo con i tempi, avevano costituito una nuova Società sponsorizzata dall'Agip, trasferendoci soltanto gli atleti migliori cosicché suscitarono il malcontento e l'abbandono di molti degli esclusi depauperando inrimediabilmente il vivaio creato in tanti anni di duro lavoro.


E ribadendo che i tempi erano cambiati vuol dire che erano cambiati per tutti, oramai le grandi Società di atletica soprattutto le militari e quelle legate alle grandi lobby: bancarie, assicurative, petrolifere, etc..etc... iniziavano a far manbassa di atleti delle Società minori non appena ottenevano prestazioni di rilievo.
Se si fossero limitati a quegli atleti, che raggiunto un certo livello agonistico auspicavano ad aspettative migliori alle quali le piccole Società non potevano adempiere, cio non avrebbe suscitato clamore visto che in parte era messo nel conteggio.
La cosa scandalosa fu che vennero coinvolte anche le categorie giovanili ed in particolare molti genitori, improvvisatisi neofiti procuratori, convincendoli con proposte allettanti che alla fine risultarono la maggior parte delle volte fasulle.
A farne le spese furono proprio le piccole Società come la nostra, che reggendosi soltanto sulle quote dei Soci, dovettero affrontare spese esagerate per il loro misero budget per poter competere allo stesso livello di Società sponsorizzate.
A lungo andare questo portó la Polisportiva in pochi anni ad avere bilanci sempre più in rosso fino ad un passo dal fallimento che fu evitato grazie all'impegno di alcuni Soci sostenitori.


Lo sponsor??? e non dire che non ci abbiamo provato a contattare alcuni sponsor ma ogni volta la contropartita era inaccettabile: la concessionaria automobilistica che ci chiedeva ricevute per il doppio del denaro elargito, la compagnia di assicurazione che pretendeva la stipula di un determinato numero di polizze tra gli iscritti a seconda dell' investimento erogato, oppure il partito politico che chiedeva l'assicurazione su un congruo numero di voti per l'elezioni imminenti.


Ripreso in mano il timone, fummo costretti a fare scelte impopolari: dall'aumento delle quote sociali ai tagli dolorosi in molti settori agonistici.
Ci eravamo ridimensionati drasticamente ma la cosa importante era che eravamo vivi!!!.
Nel giro di un paio d'anni, dopo questa cura da cavallo, verso la fine del 2000 riuscimmo a chiudere finalmente il bilancio in pari.


Comunque non furono solo spine, anzi quei pochi atleti assoluti, rimasti fedeli alla Polisportiva, tennero alto il vessillo della Società in molte competizioni agonistiche con prestazioni di ottimo livello.
Poi c'erano gli amatori che mietevano successi ovunque, moltissimi i titoli nazionali conquistati in quei anni poi i record italiani nei 100 mt donne, nel triplo e martello uomini e per non dimenticare poi la storica staffetta 4 x 100 femminile che raggiunse nel 1991 il podio più alto nel mitico stadio di Cesenatico.

Tra i tantissimi episodi che accaddero in quel periodo alcuni ritornano spesso in mente come: l'annoso problema della ristrutturazione della sede sociale, che presidiata dall'immancabile Claudio Zolesi, era divenuta di giorno in giorno sempre più stretta a causa dei molti riconoscimenti, coppe e targhe varie conquistati negli anni dai nostri giovani atleti ed amatori, che rendevano quel locale caotico ma unico nel suo genere.
Oppure la defezione di un gruppo di amatori che lasciarono la Polisportiva per creare una nuova Società, scelta tormentata che creó non pochi pregiudizi nella Squadra, ma una volta chiariti portarono alla decisione di rimboccarsi decisamente le maniche e lavorare tutti insieme per ricostruire il gruppo amatori.

Un altro episodio che riporto con simpatia fu quando ci scervellammo per intere settimane per trovare un nome ad una nuova competizione interna, che basata sul confronto in sette diverse discipline atletiche, consente di stabilire l' atleta maschile e femminile della Polisportiva più forte in assoluto dell'anno agonistico.
I vincitori vengono premiati con un trofeo che viene poi rimesso periodicamente in palio anno dopo anno.

Cosicchè dopo aver fatto un elenco dei probabili nomi fu scelto a furor di popolo: "Mauriziadi", la cosa confesso mi fece alquanto piacere ma poi, come tutte le medaglie, rivela il suo rovescio soprattutto quando, al sopraggiungere di nuovi soci, mi viene chiesto chi fosse quel Maurizio lì a cui e dedicata la manifestazione???
Ed io, toccando ferro e facendo i dovuti scongiuri, rivelo che quel Maurizio è proprio di fronte a loro e fortunatamente vivo e vegeto!!!